Marilù, il significato della canzone di Achille Lauro

IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI ACHILLE LAURO – MARILÙ

Marilù di Achille Lauro, Cos’è la vita se non imparare a vivere la vita?

 

A cura della Psicologa Eleonora Damiani

I brani più belli e più intensi sono quelli che raccontano una storia, descrivendo dei personaggi e il loro modo di affrontare la vita. Vivere non è un compito semplice e Achille Lauro, nome d’arte di Lauro De Marinis, ce lo racconta con Marilù.

Bambina sì, ma solo per un po’ e ti truccavi, ma uscita di casa tirandoti la gonna un po’ più su. L’autore delinea il profilo di una ragazza non più bambina, ma ancora neanche donna. In piena adolescenza, la fase in cui ci si approccia ad un corpo nuovo e in cui si sente la necessità di dare una nuova forma a quelle che un tempo si credevano certezze, il personaggio di Marilù, pur mantenendo la sostanza che la contraddistingue, assume dei contorni a metà tra la ragazza di campagna di Claudio Baglioni e la giovane del brano Sei ottavi di Rino Gaetano.

Come molte adolescenti, portandosi dentro la spensieratezza di una bambina sei così sì, così libera e le paure dei genitori per tua madre era un figlio di puttana, sì per lei dovevi avere di più, riesce a far emergere la parte più autentica di sè:un’attrice comica, la bomba atomica, in fiamme Notre Dame, alla Scala l’Opera, una notte a Pigalle.

Chi è Marilù di Achille Lauro

Marilù, tanto vitale quanto vulnerabile, è una ragazza che ha creduto nell’amore ed è stata delusa, ma che di quel sentimento porta il frutto nel grembo:

lunatica luna stanotte ti guarda. Sai, ti vedo fragile, di fuoco e di sabbia, nessuno ti appoggerà l’orecchio sulla pancia.

Le gravidanze giovanili risultano complesse, perché ad un periodo di continua ricerca e scoperta di sé si aggiunge preponderante l’attesa di un figlio, il senso di responsabilità che comporta e l’ancora non completo  svincolo dalla famiglia d’origine.

La parte vitale ed i sogni della protagonista del brano ricordano a tratti Anna di Anna e Marco di Lucio Dalla, che però, a differenza di Marilù, trova in Marco una mano a cui aggrapparsi per evadere. Eppure Marilù forse proprio nella capacità di restare da sola può trovare la forza per dirsi che ce la farà, che, nonostante le cose non siano andate come volevano i genitori per lei, proprio la sua umanità riuscirà a dare l’amore che serve a lei e a suo figlio.

Achille Lauro, attraverso l’estrema delicatezza e dolcezza con cui racconta il personaggio e la storia di Marilù, ci dona un grande insegnamento. Per quanti piani possiamo fare nella vita, per quanto sia arduo avere a che fare con i limiti propri e degli altri, ognuno di noi con le sue difficoltà e i suoi punti di forza fa quello che può. Non è sempre facile, come vediamo per i genitori di Marilù, che si rivelano impotenti e spaventati davanti alle decisioni della figlia. Così non è semplice la strada dei figli che si portano dietro come un piccolo bagaglio gli stati emotivi dei genitori offuscando talvolta i propri. Eppure, destreggiandoci nel complesso, sconosciuto e imprevedibile viaggio della vita possiamo dissetarci durante il tragitto sorseggiando piccoli attimi di felicità, solo quando arriviamo alla consapevolezza che: cos’è la vita se non imparare a vivere la vita?

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