IL CONCERTO DI CALCUTTA AL CINEMA!
CALCUTTA AL CINEMA!
Calcutta arriva al cinema! Nelle sale il 10, l’11 e il 12 dicembre, “Tutti in piedi” di Giorgio Testi racconta il fenomeno Calcutta. Il cantautore di Latina in tour nei palazzetti da gennaio
Il cantautore di Latina, tra i principali fautori di quello che è stato definito «nuovo pop italiano» o «itpop» con Thegiornalisti, Gazzelle e altri, è protagonista di un lungometraggio a lui dedicato, firmato da Giorgio Testi.
IL FILM CONCERTO DI CALCUTTA
Ma va detto, non si tratta di un documentario né di un racconto biografico: nei cinema il 10, 11 e 12 dicembre, Tutti in piedi – questo il titolo – è la cronaca del live tenuto da Edoardo D’Erme alias Calcutta all’Arena di Verona lo scorso 6 agosto. Un film-concerto, dunque, in cui le riprese della performance del 29enne si alternano con finte e scherzose pubblicità di tale Acqua Parda – sponsor «fake» dell’operazione – recitate dal giornalista sportivo Pierluigi Pardo, i video di Francesco Lettieri, grafiche pop colorate e animate tese alla creazione di un immaginario aderente a smanie e passioni della generazione YouTube, brevi interviste-sketch in cui lo stesso Calcutta commenta con il suo tono sempre un po’ stralunato lo show probabilmente più difficile della sua carriera, almeno per ora.
ARENA DI VERONA
Riempire l’Arena di Verona non è cosa da poco, lo stesso Calcutta se ne rende conto, e osservandolo sul palco si percepisce che si è preparato al suo meglio per superare la prova. Lo dice anche al pubblico, di aver studiato per arrivare pronto all’appuntamento, lui che non è un esponente del bel canto, ma che con le sue canzoni – hit quali Cosa mi manchi a fare, Frosinone, Gaetano, Orgasmo, Pesto, Paracetamolo – è riuscito a conquistare un esercito di fan.
Osservando i ragazzi che intonano le hit di Calcutta non si può non pensare che mai come in questo momento storico le nuove generazioni abbiano bisogno di questo. Cantare tutti insieme brani che parlano perlopiù di amore con leggerezza, ironia, e con il linguaggio della quotidianità. Le immagini degli spettatori, giovani ma nemmeno giovanissimi, proposte dal regista Testi colpiscono per la voglia di condivisione che trasmettono.
IL SUCCESSO DI CALCUTTA
Il successo può avere tante motivazioni, non c’è mai un solo fattore a provocarlo e non sempre basta una manciata di canzoni scritte bene. Specie quando si parla di grande pubblico entra in gioco altro, e in alcuni casi – solo in alcuni – quest’altro è la genuinità con cui un artista si pone di fronte al pubblico, senza reti protettive. Il cantautore pontino – che firma canzoni anche per altri; il recente successo radiofonico di Elisa, Se piovesse il tuo nome, porta la sua firma – ha affrontato la difficile prova nel modo giusto: a testa bassa, con il cuore in alto. Senza farsi mancare la vicinanza di Francesca Michielin e Brunori SAS per alcuni duetti, oltretutto fregandosene della maggiore preparazione dei due come cantanti. E soprattutto con il supporto di quattro coriste, di una band in cui compare il collega Giorgio Poi, di un armamentario di visual ben studiato dal direttore artistico Filippo Rossi, delle luci del bravo Martino Cerati. Come dire: facciamo squadra e andiamo a vedere che succede. E in fondo Tutti in piedi è proprio questo: il resoconto di un concerto inaspettato.