IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE ” TUTTECOSE ” DI GAZZELLE E MARA SATTEI

Tuttecose di Gazzelle e Sara Mattei  – L’essenziale è invisibile agli occhi

 

SCOPRI IL SIGNIFICATO DELLA NUOVA CANZONE DI GAZZELLE E SARA MATTEI!

 a cura della Psicologa Eleonora Damiani

Si dice che la vera felicità sia nelle piccole cose e forse questo è proprio il senso ultimo del popolare brano Tuttecose di Gazzelle e Sara Mattei.

Mare, fammici stare bene, dentro c’è tutte cose. Il mare da sempre è protagonista di numerosi film e componimenti, che siano poesie o canzoni. Se Leopardi scriveva “e il naufragar m’è dolce in questo mar” e più recentemente Coez cantava “vorrei portarti al mare, anzi portarti il mare”, stavolta gli autori di Tuttecose ci mostrano con una parola la risacca di emozioni che ci travolge davanti al mare. La natura nasconde spesso nella sua semplicità quella completezza di cui abbiamo bisogno, ma che a volte cerchiamo dove non possiamo trovarla. Osservando il continuo movimento ondulatorio del mare veniamo cullati tra passato e presente con la stessa dolcezza con cui questo accadeva nella placenta, tanto che quando ci immergiamo completamente nell’acqua la memoria primitiva ci riporta a quelle sensazioni apparentemente dimenticate.

L’umanità della persona amata

Io non lo guardo mai il tuo mondo da un oblò. Non ci ascolto, sì, in conchiglie il mare che ho dentro. Lascio andare, tutto appare, faccio strade in lacrime. Chiudo a chiave, poi scompare tra le cose che ho con te. Quante volte ci chiudiamo rispetto alla persona amata? Offuscati dall’immagine idealizzata che abbiamo dell’altro, cadiamo nell’errore di negarne gli aspetti più umani. Così quando ci si para davanti con le parti che non amiamo, gli chiediamo inconsciamente di trasformarsi in un robot privo di difetti, mentre è proprio l’umanità la caratteristica che in fondo ci attrae di quella persona. La comprensione è la parola d’ordine quando è permessa dal dialogo e dall’apertura nei confronti dell’altro, di cui spesso abbiamo paura di scoprire le vulnerabilità.

Entro in fissa in strani giorni come in fondo fai con me. Sul ciglio delle porte tue serrate col lucchetto.

Le relazioni sono un gioco a due. La colpa diviene protagonista quando si cerca qualcuno che abbia un’intenzionalità nel ferire l’altro, mentre quasi sempre i reciproci comportamenti di chiusura sono dettati da paure non dichiarate nemmeno a se stessi, che si trasformano in specchi difficili da smantellare se scambiati per vetri trasparenti. Così crediamo di vedere qualcosa dell’altro dove in realtà non possiamo incontrare altro che la nostra immagine riflessa. Questa, se negata, rappresenta un ostacolo nell’incontro e nella comprensione del partner.

E forse andranno via tutte ste cose come onde sopra la sabbia il sole scende e io sto peggio. Le relazioni, soprattutto quelle amorose, proprio come nell’incontro con il mare, ci danno l’occasione di affrontare antichi dolori, che ogni tanto riemergono e tendiamo a scambiare per qualcosa appartenente al presente. L’incontro con la sofferenza, per quanto doloroso, è un necessario passaggio per conoscersi e guardare gli altri con occhi più realistici e meno proiettanti. Ogni volta che si affronta un pezzetto di questo percorso vi è un avvicinamento ai bisogni primari, ciò di cui necessitiamo realmente, che può riassumersi anche in: che bello starsene seduti, sai, noi due, una scia d’aereo e tutti muti […] stiamocene io e te.

SCOPRI IL SIGNIFICATO DELLE CANZONI PIÙ SUONATE SU SIMPLY RADIO!

 

LEGGI IL TESTO DI: “TUTTECOSE”

Okay, amici come prima, la festa è già finita
Se non ti riconosci più non te la prendere con la mia vita
Con la tua vita
Che sembra un film dentro un film
Dentro un film, dentro una foto sbiadita
Un pezzo di una citazione a caso di qualche canzone
Che non l’hai nemmeno mai sentita
Ma tu non sei cattiva, no, no
Sei buona come il tuo sapore tra le dita
Mare, fammici stare bene
Dentro c’è tuttecose
Stiamocene io e te
Che stare male non vale
Se non lo puoi gridare
Portati via ste cose
Portale via con te
Oh-oh-oh-oh-oh
E conto a milioni le fasi che ho
Poi ho compreso e dico: “Chissà se ho ragione o no”, ehi
Io non lo guardo mai il mondo tuo da un oblò
Non ci ascolto, sì, in conchiglie il mare che ho dentro
Lascio andare, tutto appare, faccio strade in lacrime
Chiudo a chiave, poi scompare tra le cose che ho con te
Dico chissà se mi mandi, sono intorno due orbite
Entro in fissa in strani giorni, come in fondo fai con me
Sul ciglio delle porte tue serrate col lucchetto
E dico amarti sottosopra forse riesce meglio
Tipo come chissà se mi ascolti
Come quando chiudi gli occhi, come le cose che ho in testa, ehi
Mare, fammici stare bene
Dentro c’è tuttecose
Stiamocene io e te
Che stare male non vale
Se non lo puoi gridare
Portati via ste cose
Portale via con te
Oh-oh-oh-oh-oh
E forse andranno via tutte ste cose come onde
Sopra la sabbia il sole scende e io sto peggio
Ma non t’ho visto e non t’ho detto mai
Che bello starsene seduti, sai
Noi due una scia d’aereo e tutti muti
Mare, fammici stare bene
Dentro c’è tuttecose
Stiamocene io e te
Che stare male non vale
Se non lo puoi gridare
Portati via ‘ste cose
Portale via con te
Oh-oh-oh-oh-oh
E stare male non vale
Se non lo puoi gridare
Portati via ‘ste cose
Portale via con te
Oh-oh-oh-oh-oh
Mare, fammici stare bene
Dentro c’è tuttecose
Stiamocene io e te