IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI FABRI FIBRA ” STELLE “

STELLE – IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI FIBRA

a cura della Dott.ssa Eleonora Damiani (Psicologa e Psicoterapeuta familiare)

Vi siete mai chiesti cosa ci lasciano in eredità realmente i nostri genitori?

Beni preziosi, case di lusso, abiti, gioielli… o forse c’è qualcosa di più? Qualcosa che resta dentro, che il tempo non può dissolvere, nè rovinare, qualcosa che può darci la forza interna di cercare e trovare un vero e profondo amore per se stessi: farsi vedere così come si è, un essere umano con le sue fragilità e i suoi punti di forza.

Mi cercherò tra le giornate estive, tra i discorsi della gente che non mi vuole, in una promozione di fine stagione, dietro ai fallimenti di un genitore. Sopra una stella che non è una stella perchè si muove.

Fabri Fibra ci racconta il bisogno di ricercare se stessi, di trovarsi e di amarsi per quello che si è nelle relazioni, nel lavoro e nella famiglia. Ognuno di noi è una stella che non è una stella perchè si muove. Proprio nella nostra dinamicità di esseri umani possiamo splendere e brillare per quello che siamo, cosa molto difficile se restiamo immobili, rigidi e non ci diamo la possibilità di evolvere. In qualche modo siamo costretti ad una continua evoluzione. Seppur apparentemente più facile la staticità, è proprio l’inevitabile dinamismo della vita che ci rende vivi e che ci porta costantemente a mutare.

La ricerca e l’accettazione di sè è un lavoro ancor più complesso poichè dobbiamo interfacciarci ogni giorno con una nuova versione di noi stessi e cercare di amarci proprio nella nostra continua evoluzione. Come “les etoiles” all’Opera siamo stelle immerse in una continua danza che avviene dentro e fuori di noi.

Dietro ai fallimenti di un genitore. Spesso uno degli elementi che ostacola il viaggio d’amore verso di sè è l’idealizzazione dei propri genitori. Attraverso la vita prima e la morte poi ci lasciano la più grande e ricca eredità che potremmo ricevere: la realizzazione del loro essere umani.

Quando siamo piccoli crediamo che i nostri genitori abbiano la verità in mano o comunque crediamo a tutto quello che dicono. Crescendo iniziamo a metterlo in discussione, ma la loro voce risuona sempre potente dentro di noi, finchè non si mostrano per quelli che sono con la loro fallibilità. Quel mostrarsi umani è il dono più grande che possano farci, perchè permette anche a noi di esserlo e di capire ed accettare anche i nostri limiti.

Sopra una stella che non è una stella perchè fa rumore. Anche il movimento più impercettibile fa rumore, così noi esseri estremamente dinamici facciamo rumore e ognuno ha un suo personalissimo suono in cui può riconoscersi. Da piccoli a volte ci dicono “zitto”, “non fare rumore”, ma ci chiedono qualcosa di impossibile, perchè il nostro stesso respiro è un rumore e forse i primi a non ascoltare ed accettare il proprio rumore sono quegli adulti stessi.

L’invito che ci fa Fabri Fibra è proprio quello di goderci il suono del nostro movimento, di assecondarlo, di fuggire la staticità per abbracciare il nostro prezioso e personalissimo modo di evolverci nel tempo. Il messaggio più bello che vogliono lasciarci i nostri genitori nel loro ultimo atto umano, la morte, credo sia questo: danza al ritmo della tua musica, scoprendo che dentro di te vi è una melodia che se ascoltata può essere incantevole. Prendi tutto e vai, prendi tutto e vai.

Un saluto speciale al papà di Mario, al papà di Manuela e alla mamma di Francesca, stelle che non sono stelle perchè continuano a muoversi nel loro eterno viaggio.

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