IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE ” DI NOTTE “

IL SIGNICATO DELLA NUOVA CANZONE ” DI NOTTE “, la nuova hit di ernia, sfera ebbasta E CARL BRAVE

DI NOTTE – LA nUOVA HIT DI ERNIA, SFERA E CARL BRAVE

 a cura della Psicologa Eleonora Damiani

La notte ci dona spesso l’opportunità di riflettere. Che sia a bordo di un’auto, in un letto, in mezzo ad una compagnia di amici o altrove, la notte si rivela la vela più leggera per navigare all’interno di noi stessi. Per alcuni è come se tutte le angosce del giorno si dissolvessero, lentamente, lasciando spazio ai bisogni più profondi dell’essere umano, che poco hanno a che vedere con la frenesia della mattina. Per altri sembra di mettere un piede sull’acceleratore delle angosce, che emergono preponderanti suonando come una sveglia quando il sonno è quasi arrivato.

Ernia, Sfera Ebbasta e Carl Brave uniscono le loro voci per raccontarci il loro significato di “notte”. Se Lucio Battisti cantava “e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire”, Ernia e Sfera Ebbasta oggi duettano: “e io potrei pure andare a 200 all’ora sopra questa nuova coupé, ma vado solo a 50 perché voglio passare un po’ più di tempo con te.”

L’auto, compagna fedele, fa da vela per raccontarci qualcosa di noi. Se durante il giorno ci facciamo largo tra una macchina e l’altra immersi nel traffico, credendo attraverso la folla circostante di non essere soli, la notte con la melodia del suo silenzio ci mette di fronte ai bisogni e alle paure più forti. Così se Battisti camminava nell’auto sul filo sospeso tra la paura e il desiderio di scoprire la morte, Ernia e Sfera Ebbasta utilizzano la macchina come un’amica che possa aiutarli a trascorrere più tempo con la persona amata. Se alcune parole sono difficili da pronunciare, può essere più semplice nascondersi dietro alla sicurezza alla guida.

Sapere di avere un dono è la cosa più dura, a volte serve coraggio perfino ad avere paura. Nel mondo delle apparenze spariscono anche i parenti, io ho tagliato il cordone con i denti.

Le parole di Ernia sembrano una versione più dura di quando Arisa cantava e quando arriva la notte, la notte e resto sola con me, la testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché, né vincitori né vinti si esce sconfitti a metà, la vita può allontanarci, l’amore poi continuerà. La notte, temeraria consigliera, ci porta a scavare laddove ci sono cicatrici profonde, quando abbiamo tagliato delle relazioni nocive a cui volenti e nolenti appartenevamo. E se è complesso vedere questa appartenenza, il dolore si amplifica, non riuscendo ad accettare che quello che siamo è anche il prodotto di quello che abbiamo vissuto, mischiato alle risorse personali che ci permettono di emergere dall’acqua troppo alta di una profonda sofferenza.

La forza del viaggio

In piazza si vedeva il fumo, ma io, frà, non vendo fumo negli occhi. Se riesci in qualcosa perdi qualcuno e c’è sempre una nota triste pure se ho spiccato il volo. “Non era come immaginavo”, disse l’usignolo. Rincorriamo per una vita obiettivi che ci danno una parvenza di felicità, come se la soddisfazione personale fosse all’esterno e non dentro di noi. Solo nel viaggio alla scoperta di ogni parte che ci compone e nella successiva integrazione di queste parti potremo trovare il nostro posto nel mondo, che forse, come scrive Ferznan Ozpetek, è proprio dentro di noi. Del resto: se leggi il titolo salti l’articolo e quindi alle conclusioni come puoi aspettarti che vengano giorni migliori?

 

 

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LEGGI IL TESTO DELLA HIT ” DI NOTTE “

Io cammino da solo per le strade di notte
Ed è pericoloso tra ladri e mignotte
Niente mi fa paura, le mie scarpe son nuove
E dopo un’altra notte sorgerà un altro sole
E se vuoi ti do un passaggio anche se non posso giurarti che arriviamo alle tre
Anche tu lo sai quanto fa schifo il navigatore di Google Maps
E io potrei pure andare a 200 all’ora sopra questa nuova coupé
Ma vado solo a 50 perché voglio passare un po’ più di tempo con te, con te
Vengo da dove o te le cerchi, o frà, ti trovano loro
Sai, sfuggirci e poi riuscirci, è tipo un doppio lavoro
Sapere di avere un dono rende la cosa più dura
A volte serve coraggio perfino ad aver paura
Nel mondo delle apparenze spariscono anche i parenti
Io ho tagliato il cordone con i denti
Se leggi il titolo salti l’articolo e quindi alle conclusioni
Come puoi aspettarti vengano dei giorni migliori?
E se cambio in ogni pezzo è per un quadro più netto
Chi è che fa foto sempre allo stesso soggetto?
E se pensi ci sia un fine diverso, non mi confondere
I soldi sono un mezzo per non farmi corrompere
Io cammino da solo per le strade di notte
Ed è pericoloso tra ladri e mignotte
Niente mi fa paura, le mie scarpe son nuove
E dopo un’altra notte sorgerà un altro sole
E se vuoi ti do un passaggio anche se non posso giurarti che arriviamo alle tre
Anche tu lo sai quanto fa schifo il navigatore di Google Maps
E io potrei pure andare a 200 all’ora sopra questa nuova coupé
Ma vado solo a 50 perché voglio passare un po’ più di tempo con te, con te
Cammino solo tra ladri e mignotte
L’iPhone in tasca che dorme
I velox fanno flash come fossero fotoreporter
Le auto che si fermano al semaforo
In fermata una puttana finge di aspettare l’autobus
Le guardie che fanno il giro di controllo
Mi stanno dietro e mi fanno venire il torcicollo
Mi fermano, dice che è il protocollo
Non mi hanno mai lasciato un bel ricordo
‘Sta notte è illuminata, il cielo è tutto bianco
Ho messo Google Maps, dice sto arrivando
Tu lasciati le AirPods e leva tutto quanto (Via)
E caccia un cavatappi che ne ho prese quattro
Una l’ho aperta per il viaggio
L’ho scolata sotto quel sottopassaggio
Che c’è scritto “Dio ti ama” (Non ti ama)
Noi siamo come brecciolina sulla strada
Tappiamo i buchi di ‘sta storia rovinata
Io cammino da solo per le strade di notte
Ed è pericoloso tra ladri e mignotte
Niente mi fa paura, le mie scarpe son nuove
E dopo un’altra notte sorgerà un altro sole
E se vuoi ti do un passaggio anche se non posso giurarti che arriviamo alle tre
Anche tu lo sai quanto fa schifo il navigatore di Google Maps
E io potrei pure andare a 200 all’ora sopra questa nuova coupé
Ma vado solo a 50 perché voglio passare un po’ più di tempo con te, con te
In piazza si vendeva il fumo ma io, frà, non vendo fumo
Negli occhi, se riesci in qualcosa perdi qualcuno
E c’è sempre una nota triste pure se ho spiccato il volo
“Non era come immaginavo”, disse l’usignolo