IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI ELODIE – BAGNO A MEZZANOTTE

Bagno a mezzanotte – Danzare sulle note della propria voce

IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI ELODIE

 

a cura della Dott.ssa Eleonora Damiani (Psicologa e Psicoterapeuta familiare)

Quanto è importante la relazione con se stessi? Ce lo racconta Elodie con la sua “Bagno a mezzanotte”.

Le favole, le commedie romantiche e persino i drammi ci descrivono da sempre la potenza delle storie d’amore, ma è molto più raro che venga raccontata la storia d’amore che tutti dovrebbero avere con una persona da cui non si può scappare e con cui si condividerà inevitabilmente tutta la vita: se stessi. Ogni altra relazione è solo collaterale e viene, volenti o nolenti, condizionata da questa relazione primaria.

Thomas Ogden nel suo “L’arte della Psicoanalisi” spiega in modo più semplificato come dentro ognuno di noi vi siano più parti da cui dipende molto del modo in cui viviamo la realtà interna e quella che ci circonda. L’accettazione e l’integrazione di ognuna di queste parti, attraverso la loro comprensione, ci permette di essere più autentici e leali con noi stessi e dunque di amarci.

UNO DUE TRE
ALZA IL VOLUME NELLA TESTA

Uno, due, tre. Alza il volume nella testa. È qui dentro la mia festa baby. Le parole di Elodie sembrano un inno all’amore per se stessi, al coraggio di danzare, accentandosi con pregi e difetti, o meglio con risorse e limiti, e valorizzando l’unicità di ognuna di quelle parti che ci rendono quello che siamo.

Recentemente l’attrice Anna Foglietta sul suo profilo Instagram ha scritto “Ci giro sempre intorno, ma alla fine se c’è una cosa che mi piace davvero fare è ballare… io ballerei sempre… al mare, per strada, al supermercato sul treno… il corpo si libera e la mente vola.

I concetti espressi dalla Foglietta e da Elodie sembrano molto simili, poichè entrambe promuovono la musica e il ballo come modalità per entrare e rimanere in contatto con sè e con la propria autenticità. Danzare ci permette di accorgerci del nostro corpo, dei nostri lati più sensuali e la musica connette la mente con lo stomaco fino a farci raggiungere livelli di consapevolezza a cui possiamo arrivare entrando nella paradossale stasi di quel movimento spontaneo.

IL PENSIERO SULLA SOLITUDINE

Stare con te è facile, quasi come aprire la finestra le sere d’estate, farsi accarezzare il viso da quel vento caldo, a mezzanotte fare il bagno. Se riusciamo a capire, accarezzare e coccolare ogni parte di noi, anche quelle apparentemente più inaccettabili, amarci diventa molto più semplice di come appare. La solitudine così non risulta un terribile nemico, ma un’opportunità per conoscerci, per entrare in contatto con i nostri bisogni e le nostre preferenze.

Alzare il volume nella testa diventa possibile nel momento in cui la voce che sentiamo ci suona come familiare e questo viene reso possibile attraverso il coraggio dell’incontro con se stessi. Alcune esperienze di vita, la psicoterapia, intesa come viaggio nell’incontro di sè, le relazioni che intratteniamo e tanto altro possono essere un ponte per raggiungere luoghi di noi inesplorati, solo se ce lo permettiamo. Incontrarsi non è sempre piacevole, anzi richiede la maggior parte delle volte una discesa negli inferi di dolori profondi, ma se abbiamo il coraggio di affrontare quel viaggio, come Dante potremo uscire a “riveder le stelle”. Solo allora sentendo la nostra voce potremo riconoscerla e danzare al ritmo di: “Uno, due, tre, alza il volume nella testa. È qui dentro la mia festa, baby!

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